Per bullismo si intende un comportamento aggressivo rivolto da una o più persone (BULLO) nei confronti di un’altra persona che non è in grado di difendersi (VITTIMA) e che quindi subisce. Affinchè si possa parlare di bullismo è necessario che il comportamento aggressivo sia intenzionale, ripetuto nel tempo e che ci sia un’asimmetria di potere tra bullo e vittima. I comportamenti da parte del bullo, spesso accompagnato da un gruppo che partecipa o che non interviene a favore della vittima rendendosi così “complice” del bullo, sono caratterizzati da parolacce, offese, insulti, derisioni spesso legate all’aspetto fisico, diffamazione, aggressioni fisiche. Il risultato è un’enorme sofferenza psicologica del ragazzo che subisce e un’esclusione sociale. Gli episodi di bullismo a scuola sono ormai frequenti con conseguenze spesso tragiche se il fenomeno non viene compreso o trascurato.
Per questo introdurre la figura dello psicologo a scuola consentirebbe di lavorare precocemente attraverso una valutazione dei fattori di rischio e promuovendo le risorse e le potenzialità dei bambini per evitare l’instaurarsi di comportamenti devianti.