ASCOLTO (attivo)
Ascoltare non vuol dire sentire. Ascoltare vuol dire andare oltre le parole. L’ascolto, quello attivo, prevede l’instaurarsi di una relazione non giudicante e una comprensione empatica dell’altro. Si può imparare a fare silenzio dentro di sé e lasciare entrare le parole della persona con cui siamo in contatto; questo ci consente di entrare in sintonia con l’altro e comprendere i suoi effettivi bisogni. In quest’ottica, l’ascolto attivo può diventare un momento di crescita, di trasformazione, di maturazione reciproca.
Questa capacità di ascoltare in maniera attiva può essere appresa e il suo utilizzo prevede una autoconsapevolezza emotiva e una capacità di gestione dei conflitti. L’ascolto attivo, ad esempio, risulta efficace nel contesto scolastico. Nella relazione docente-alunno questo tipo di ascolto favorisce una comunicazione efficace e un migliore apprendimento, nel momento in cui, ad esempio, il docente ascolta l’alunno senza preconcetti e rispetta le sue idee pur mantenendo le proprie. Lo stesso vale per la relazione scuola-famiglia: sarebbe infatti opportuno interagire, trasformando l’incontro scuola-famiglia in un’opportunità, al fine di condividere un obiettivo comune che corrisponde al benessere del bambino.
…"La natura, si dice, ha dato a ciascuno di noi due orecchie, ma una sola lingua perché siamo tenuti ad ascoltare più che a parlare"
(Plutarco)