“Mens sana in corpore sano” usavano dire gli antichi latini…e non si sbagliavano.
Che l'esercizio fisico sia importante per il benessere psico-corporeo è ormai un’evidenza scientifica. Viviamo in un’epoca in cui perseguire la perfezione fisica è diventato un obiettivo esistenziale. Alcuni neuroscienziati dell’UC Davis in California hanno dimostrato come l’esercizio fisico sia in grado di avere effetti positivi sul corpo, ma anche sulla salute mentale riducendo i sintomi associati alla depressione. Dello sport come strumento elettivo per raggiungere un’omeostasi perfetta tra salute mentale e
fisica, la pratica sportiva gioca un ruolo fondamentale nella gestione dello stress psicologico, riducendo lo stato di ansia e i sintomi della depressione, conseguentemente, la sopportazione dello stress fisico, legate alle performance di gara. Questo avviene perché lo sport stimola l’organismo a rilasciare una serie di ormoni, quali endorfine e serotonina, conosciuti rispettivamente come ormone del benessere e della felicità. Lo sport aiuta a distogliere la mente da emozioni e pensieri disfunzionali e ripetitivi e, oltre ad avere una funzione di scarica dello stress e dell’ansia, svolge un effetto antidepressivo molto efficace. Inoltre riattivando la circolazione, aumenta l’apporto di sangue ai tessuti e quindi anche al cervello favorendo così un maggior apporto di sangue e ossigeno alle aree deputate all’apprendimento e, quindi, all’attenzione e alla memoria, risultando d’aiuto sia per gli studenti che hanno bisogno di più concentrazione, sia per gli anziani come forma di prevenzione per le malattie degenerative come l’Alzheimer. I fattori psicologici risultano essere importanti nella preparazione atletica di una performance, tanto che la mente rappresenta il vero motore dell’azione.
Lo sport ai tempi del Covid.... Sarà facile ritornare a fare SPORT?
Bambini e ragazzi, per le ragioni elencate in precedenza, hanno e sentono il bisogno di mettere in atto attività di movimento per la loro crescita fisica e psichica.
La nuova pandemia in corso, ha purtroppo ha permesso l’interruzione di diverse attività sportive, le quali hanno portato a notevoli modifiche dei ritmi quotidiani di vita, come l'umore, il sonno, l'alimentazione. La vita sedentaria al chiuso ha determinato in molti un aumento di peso e parecchi di loro, pur accettando sul piano razionale le misure obbligatorie del confinamento, dal punto di vista emotivo hanno avuto la sensazione di essere stati vittime di una punizione immeritata e dura. Coloro che si stavano preparando e allenando in vista di gare e tornei, hanno visto sfumare appuntamenti e scadenze importanti ben sapendo che non sempre è possibile recuperare, tanto da notare come l’emergenza ha avuto un impatto deleterio sullo stress percepito e sugli stati psicobiosociali degli atleti, con un aumento significativo dello stress, e degli stati psicobiosociali disfunzionali, e una significativa diminuzione degli stati psicobiosociali funzionali. Molti sportivi, non solo professionisti, hanno difatti sperimentato sentimenti di sconforto, noia, apatia, tristezza, ansia, paura di perdere lo stato fisico o di non riuscire a recuperare la preparazione, accompagnata anche da calo di motivazione e difficoltà di adattarsi alle nuove direttive di allenamenti.
Ritrovare stimoli per fare sport non sarà facile dopo questa pausa forzata, ci sarà una paura collettiva sia a livello emotivo e sia a livello di prestazioni sportive. Questo ci fa capire quanto la nostra mente e il nostro corpo sono in sintonia e in sinergia costante, e che una non può esistere senza l’altra e viceversa.